Mariana Paparà
Biografia

(…) Il suo linguaggio fortemente comunicativo è frutto di lunghi anni di studi ed esperienze artistiche interdisciplinari, e si esprime su tavole lignee e installazioni, realizzate con materiali
non solo utilizzati al servizio della forma ma concettualmente impiegati come trasmettitori di memorie e simbologie.
Legni antichi, garze, pergamena, papiro, chiodi, carte da imballaggio, colle, tempere, acrilici e olii, si addensano e si raggrumano in impasti materici, amalgamati all’interno di una scrittura segnica e gestuale che per antitesi ne smaterializza il peso, allevia la gravità, suscita il levitare dell’anima.
Raffinato e colto, il vocabolario di Mariana Papară sgorga da una consapevole capacità espressiva, dove ogni segno, ogni traccia, prende corpo e si traduce in immagine visiva, seguendo con esattezza il processo di pensiero che intende estrinsecare. I suoi lunghi e rigorosi studi accademici, e le profonde conoscenze di tecniche antiche e contemporanee sperimentali (spazianti dall’iconografia bizantina al vetro cattedrale, dalla tempera all’uovo alla pittura su vetro graffito con soluzioni personali per arrivare alla scultura miniaturizzata del gioiello d’artista e all’utilizzo del medium tessile) le permettono di approdare all’improvvisazione creativa, che, come succede per altre discipline quali la musica e il teatro, è territorio di chi ha percorso con umiltà molti cammini di apprendimento e confronto. Con una scrittura di radice neo-espressionista e informale, dalla quale tuttavia si discosta con stile ed esiti del tutto personali, Mariana Paparà intesse un efficace e coinvolgente dialogo tra finito e infinito, da cui sgorgano parole silenti e tratti che esplorano il sudario per trovare la via verso la purezza della gioia.
Silvana Notta













1992



1981
1980
1979
ICONE
Dalla luce calda dei fogli d’oro, adagiati su legni di tiglio preparati con la reverenza e il fare degli antichi maestri, l’eredità dell’iconografia bizantina tramandata nei secoli dai monaci cristiani, affiora sulle tavole di Mariana Paparà, artista di raffinata cultura che in questa mistica e antica espressione trova ragioni profonde di esperienze interiori e storiche.
Nata in Romania dove si è laureata in pittura ottenendo successivamente il riconoscimento di artista professionista attraverso un lungo e rigoroso iter richiesto dal suo Paese, Mariana porta avanti, fin dall’inizio della sua carriera, la pratica dell’icona di cui è esperta.
Un percorso parallelo alla sua ricerca sperimentale condotto con il desiderio di calarsi in un momento storico, e rigenerarsi in uno spirito contemplativo senza tempo e universalmente attuale nel suo messaggio. La mostra, non a caso presentata come secondo appuntamento con il ciclo espositivo intitolato “Finestre sul mondo”, offre al visitatore l’opportunità di scoprire un patrimonio di conoscenze e spiritualità, di arte e di sapienza mai dimenticate. Mariana Paparà ne propone una visione con severa aderenza ai canoni, ma al contempo ne intepreta le composizioni e le figure. La materia incontra così il cielo nelle sue raffigurazioni di Gesù e di sua Madre, dei Santi e dei protagonisti del Cristianesimo. Il gesto, lo sviluppo architettonico delle raffigurazioni, così come l’uso dei colori, la tempera all’uovo, i pigmenti e poi le tavole (al cui interno trovano posto le “code di rondine” un inserto più rigido per evitare deformazioni nel legno), le colle, le garze e le lavorazioni con la cera d’api, ne evidenziano la continuità, mentre la scelta dei soggetti trova libertà e afflato personale. Nella sua opera scorrono la gestualità di San Giovanni e di San Giorgio da lei amati particolarmente, e poi le scene di vita con attenzione alla miniatura.
Un viaggio nei luoghi dell’anima, attraverso la via della bellezza e del segno artistico inteso come percezione interiore.
Silvana Nota





